Giovedì 10 Marzo conosceremo Giovanni Impastato che, attraverso le parole del suo libro, ci racconterà suo fratello, Peppino.  Tutte le classi della Scuola Secondaria di Primo grado di Bassano in Teverina , Bomarzo, Gallese, Vasanello e Soriano nel Cimino, parteciperanno a questo incontro, promosso dalla Rete di scuole Giovanni Falcone di cui il nostro Istituto è partner.

Ma chi era Peppino Impastato? Proviamo a ricordarlo attraverso le sue parole:

«Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione, ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore».

Peppino Impastato, giornalista del suo paese, Cinisi, ha lottato contro Cosa Nostra fino all’assassinio, il 9 maggio 1978. Aveva 30 anni quando è morto per un’esplosione di tritolo sui binari del treno.  Lo uccisero alla vigilia delle elezioni. Peppino si era candidato come consigliere comunale.

La gente di Cinisi scrisse comunque il suo nome sulla tessera elettorale, come atto di protesta, in memoria del giornalista che tanto si era speso per la giustizia. Peppino che fondò il giornale L’Idea socialista, che difese i contadini e i braccianti del Sud, le cui terre venivano espropriate per costruire l’aeroporto di Palermo, che divenne punto di riferimento per i giovani con il gruppo Musica e cultura che proponeva attività culturali con dibattiti sull’ambiente, sull’emancipazione femminile, contro il nucleare, che da Radio Aut, libera, autofinanziata, parlava apertamente dei delitti mafiosi, del capomafia Gaetano Badalamenti, dei suoi traffici illegali… proprio lui che proveniva da una famiglia collusa con la mafia. Un’adolescenza segnata quella di Peppino, dotato di un’intelligenza non comune, di una curiosità pericolosa.

La realtà era ben diversa e molto più scomoda, ma per far luce sulla verità sull’omicidio dell’attivista politico e anti-mafioso Peppino Impastato sarebbe servito molto più tempo. Tutto fu insabbiato, lasciando credere a un suicidio, ma grazie all’impegno di Felicia, sua madre, venne riconosciuta la matrice mafiosa dell’assassinio. Ci sono voluti anni per dire a tutti, quello che tutti sapevano, ma non volevano ammettere: cioè che Peppino era una vittima di mafia, fatto saltare in aria perché aveva scelto -coraggiosamente e ostinatamente- di dire al mondo che “la mafia è una montagna di merda”. Ci sono voluti anni prima di avere un colpevole e solo nel 2002 Gaetano Badalamenti fu indicato quale mandante e condannato all’ergastolo.

La colpa di Peppino? Aver denunciato, ogni giorno e senza paura, l’orrore della mafia, e averlo fatto attraverso qualcosa che la criminalità organizzata teme moltissimo: la cultura.

Alla sua sua storia straordinaria e coraggiosa dedichiamo una breve bibliografia:

  • Pubblicazione più recente è “Mio fratello-Tutta una vita con Peppino” di Giovanni Impastato, che precedentemente aveva pubblicato “Resistere a Mafiopoli” e “Il coraggio della Memoria”
  • Alla vita di Peppino è dedicato il film “I cento passi di Marco Tullio Giordana, con Luigi Lo Cascio nel ruolo di Impastato. Il film è una ricostruzione della vita ed attività di Peppino ed i “cento passi” che separavano casa sua da quella del boss Tano Badalamenti non sono solo una metafora usata dal regista, ma sono la reale distanza presente tra quelle che erano la casa di Peppino e la casa del boss (quest’ultima è stata confiscata alla mafia e affidata a Giovanni Impastato, il fratello che ne ha raccolto l’eredità, impegnandosi nella sensibilizzazione e nel contrasto alle mafie, fondando proprio lì Casa Memoria).
  • Modena City Ramblers hanno inciso una canzone omonima al film di Giordana e dedicata anch’essa a Peppino.
  • Per BeccoGiallo è uscito invece un racconto a fumetti, si intitola “Peppino Impastato, un giullare contro la mafia”, di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso
  • Dal 2011 al 2014, nel 2018 e nel 2019, è stato portato in scena lo spettacolo teatrale Dietro i tuoi passi. La storia di Peppino Impastato.