Una giornata particolare, un testimone oculare, una pagina di Storia, un uomo adulto, un fratello che non c’è più, una famiglia e la sua storia. Un romanzo che ripercorre l’infanzia, l’esistenza di due bimbi e il loro mutarsi in adulti, restituendoci un messaggio educativo. Peppino e Giovanni, un legame mai interrottosi. Due poli opposti e una famiglia che ruota attorno a loro, due zii, una Tenuta, gli “amici degli amici” e 100 passi che separano due case. La formazione culturale, un passaggio di testimone che diventa un impegno civile per Giovanni. Mafia, ma anche ecologia, razzismo, impegno sociale; la modernità di Peppino, il suo vedere oltre, il suo denunciare, il suo “educare”, prendendoci per mano e mostrandoci la realtà per quel che era e non mediata dalla paura, dall’omertà. L’importanza di dare continuità ad un incontro come quello di oggi, affinché la memoria ci porti a riflettere su quanto è stato, perché non accada mai più. Il valore della Memoria che è universale. L’invito di Giovanni Impastato a costruire il nostro futuro sulla base della Memoria, che va custodita, rispettosamente. L’importanza della Lettura, quella buona, per conoscere aspetti più reconditi, più intimi, prove che sfuggono o che vengono inghiottite da sabbie mobili: realtà parallele. E poi Carlo Levi, Leonardo Sciascia e tanti altri che hanno scritto di mafia, che si sono esposti, che hanno lasciato una traccia, la stessa che ha scelto di seguire Peppino. Una storia, una famiglia, una madre, forte e fiera, che mette un punto fermo al passato, affinché sia per sempre presente. Peppino Impastato vive!

Questo è quanto abbiamo vissuto il 10 marzo, presso la Biblioteca dell’Istituto Omnicomprensivo di Orte, nell’incontro organizzato dalla Rete di scuole Giovanni Falcone, con Giovanni Impastato, che ci ha presentato il suo ultimo libro “ Mio fratello. Tutta una vita con Peppino”. Ad assistere in videoconferenza una platea ampia di studenti.