CURRICOLO VERTICALE

Curricolo Verticale I.C. Monaci (download)

Curricolo di educazione civica (download)

Curricolo Digitale (download)

Le Indicazioni per il curricolo (2007) non sono programmi nazionali, ma delineano il tracciato di un curricolo verticale coerente (dai 3 ai 14 anni), di cui i “traguardi per lo sviluppo delle competenze” rappresentano la nervatura significativa (una filigrana per l’azione delle scuole).

Si tratta di un progetto coerente, con un impianto culturale comune. Il formato delle Indicazioni comunica l’idea che esiste una responsabilità condivisa dagli insegnanti nel garantire una formazione essenziale a tutti i ragazzi. Per questo le Indicazioni rappresentano una risorsa preziosa per gli Istituti Comprensivi, veicolando un’idea di unitarietà che porta alla costruzione di un quadro comune, da condividere tra i diversi livelli scolastici. La declaratoria dei traguardi in uscita, a 3 anni, a 10 anni, a 14 anni, disciplina per disciplina, offre agli insegnanti i materiali per la costruzione dei concreti curricoli da praticare in aula.

Il curricolo verticale nasce in parallelo al dibattito sulle competenze: non è cioè la semplice distribuzione diacronica dei contenuti da insegnare (il cosa far prima ed il cosa far dopo). Ma cosa significa lavorare sulle competenze? E che rapporto c’è con i contenuti veicolati dai libri di testo? E cosa significa “traguardi per lo sviluppo delle competenze”? E se dovessimo “certificare le competenze” cosa cambia nella didattica?

Se il principiante è colui che usa le cose che sa (che ha in testa), il competente è colui che usa anche le risorse dell’ambiente (insegnanti, compagni, documenti, linguaggi, tecnologie); è colui che partecipa sempre più consapevolmente ad un ambiente culturale organizzato, sapendo utilizzare tutti gli strumenti (gli artefatti) della conoscenza. Solo così si costituisce una comunità di pratiche e di apprendimento: questa è la classe che lavora sulle competenze. Non basta la centratura sui processi personalizzati (Indicazioni/2004), occorre puntare sull’idea dell’”apprendere insieme” (insieme ce la possiamo fare!).

Lavorare sulle competenze significa sviluppare le potenzialità del curricolo verticale: questa è la ragione “sociale” dell’istituto comprensivo. Approfittando dell’ambiente cooperativo degli istituti comprensivi c’è l’opportunità di rendere più incisiva la progettazione del curricolo verticale, da articolare per obiettivi di apprendimento e per traguardi di competenza, in relazione ai diversi percorsi disciplinari.

E’ un’attività che implica:

  • –  la selezione e scelta di contenuti e temi essenziali, attorno ai quali avviare una progressivastrutturazione e articolazione delle conoscenze;
  • –  l’individuazione di abilità strumentali (gli automatismi) e procedurali, che consentano poi disviluppare progressivamente strategie di controllo del proprio apprendimento;
  • –  la messa in luce di atteggiamenti, motivazioni, orientamenti che invitano i ragazzi a diventareresponsabili della propria “voglia di apprendere”.
    Tutto questo rende necessario far pesare di più nelle dinamiche dell’insegnamento lecaratteristiche degli allievi (le loro diversità, i loro stili, le loro potenzialità). In questa prospettiva la distensione lunga del curricolo consente di accompagnare l’alunno lungo il percorso formativo, innestando la progressiva differenziazione dei compiti di apprendimento su una più attenta conoscenza degli allievi.

Al di là delle mappe curricolari, il curricolo verticale è generativo perché facilita il progressivo incontro, fin dalla scuola dell’infanzia, dei bambini con i saperi, cioè con le parole, i linguaggi, le conoscenze, gli strumenti, che permettono la ricostruzione culturale dell’esperienza vissuta, dell’ambiente, dello spazio.

Curricolo verticale non significa elidere i fattori di una discontinuità positiva (che fanno parte integrante di ogni prospettiva di sviluppo e di crescita), ma ricomprenderli in una visione di grande respiro progettuale, che assicuri coerenza e coesione all’intera formazione di base, fornendo a tutti gli allievi uguaglianza di opportunità in una età decisiva per la loro crescita.