Tornando pian piano alla normalità, ma sempre in sicurezza, abbiamo incontrato il Dott. Luca Bruzziches, studioso della Shoah e della deportazione degli ebrei dalla provincia di Viterbo. Lo avevamo ospitato nel febbraio del 2020, dando vita ad una conferenza che vedeva presenti i discendenti delle classi terze dei cinque plessi nella nostra aula magna. Sembrava impossibile ripetere quell’esperienza. Invece no! Con un piano di interventi mirati e dislocati, in totale sicurezza, il relatore ha incontrato i ragazzi delle classi III della scuola secondaria di Soriano nel Cimino, di Gallese e di Vasanello. Il progetto “Percorsi della Memoria”, si compone di due parti: una lezione frontale in classe e una gita urbana a Viterbo, da realizzare successivamente sui luoghi della memoria legati alla storia della deportazione degli ebrei da Viterbo (se il corso della pandemia ce ne darà possibilità).
Gli incontri con i ragazzi si sono svolti nelle scuole di Gallese, Soriano nel Cimino e Vasanello nei giorni 13, 14 e 15 dicembre. Durante gli interventi il dott. Bruzziches ha spiegato il contesto in cui si è sviluppata la persecuzione, la deportazione e lo sterminio degli ebrei in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale. Ha descritto, quindi, la storia della deportazione degli ebrei da Viterbo, ricordando nello specifico ciò che accadde alle famiglie Di Porto, Anticoli e Di Veroli, aggiungendo i particolari del salvataggio di due componenti di queste famiglie, Silvano Di Porto e sua nonna Reale Di Veroli salvati grazie all’intervento di due loro concittadini, Giusti fra le Nazioni, Luigi Morelli e Rita Orlandi. Il racconto è stato accompagnato dalla visione di foto, e numerosi documenti d’archivio che ricordano, tra l’altro, il rifiuto di ammissione di un bimbo a scuola o la famigerata ordinanza n.5 del 30 novembre del 1943, che determinò il passaggio dalla persecuzione dei diritti alla persecuzione della vita degli italiani di stirpe e religione ebraica. Non sono mancati anche filmati e spezzoni di film che hanno sottolineato agli alunni l’importanza degli atteggiamenti individuali delle persone che si sono prodigate per salvare delle vite umane. Gli allievi si sono avvicinati alle storie di Angelo Di Porto, Letizia Anticoli e Vittorio Emanuele Anticoli, con un racconto sostenuto da anni di studio e documenti che non lasciano dubbi all’atrocità di quel periodo, emozionandoci. Quando hai davanti una foto di gruppo scattata a un matrimonio e poi la stessa, ma con esseri umani cancellati per sempre, si comprende meglio che la Storia non è pagine di un testo, ma Vita realmente vissuta. Nell’intervento Bruzziches ha dedicato una foto alle Pietre di inciampo poste a Viterbo in memoria delle vittime. Da quelle Pietre, in primavera, ripartiremo con la seconda parte del progetto, sempre in sicurezza, ma mai domi, sul cammino della Legalità e dell’Inclusione.