La semplicità di Fiammetta, la fiducia nei giovani, il valore di chi ha pagato con la vita, il ruolo dei pentiti, i depistaggi, i tanti volti della mafia, ma soprattutto l’impegno, il fare ciascuno il proprio dovere, uniti e coesi, perché solo così facendo si indebolisce il “mostro”. Non una Lectio magistralis, ma il racconto appassionato di una testimone, di una figlia al tempo, di una donna ora, non rancorosa per quanto accaduto, ma aperta al dialogo, generosa nel ricordo della storia della propria famiglia. La sana coscienza di comprendere il valore della frase: -È bello morire per qualcosa in cui si crede. L’orgoglio di non trasformare date simbolo in vetrine, ma per ricevere risposte che ancora mancano. E per concludere, il valore della Memoria, che ha senso solo se diventa un faro sul nostro percorso di vita, perché la conoscenza dei fatti in sé è semplicemente Storia. Grazie a Fiammetta Borsellino per aver condiviso con noi queste considerazioni, per averci aperto le porte di un Famiglia, per averci regalato il ritratto di un padre, oltre che di un uomo e di un magistrato. E, infine, grazie alla Rete di scuole Giovanni Falcone per averci dato la possibilità ancora una volta di “respirare” la Storia.